
2 min
Non sta Piovendo
La lunga giornata di Baralorda
619 PB | Baralorda, Città Savia
Molti cicli sono passati da quel giorno.
E forse solo ora che mi trovo prossimo alle ultime gocce della bottiglia della vita, riesco a pensarti con chiarezza, senza che l’odio che mi ha guidato per lungo tempo pervada la mia mente.
Eppure solamente adesso lo vedo con cristallina chiarezza.
Eri così fiero di quella Spilla, fratellino.
Ti guardavo da dietro il lucido bancone della Stria Mezza mentre assistevi Lordo con i preparativi per i Cinque Giorni con lo stesso impegno con cui avresti partecipato ad una caccia all’eretico.
Per te era tutto così serio e importante, fratellino.
Mentre io avrei solo voluto stare tranquillo al chiuso, al riparo dall’arsura e al seccume che la mancanza della adorata pioggia può dare.
La tua voce che mi intima di uscire ad aiutarvi mi risuona ancora nella testa come un pallino in una sputacchiera.
Serafino era via da giorni, l’ordine che regnava nella locanda era però memoria della sua presenza. Sto scendendo scocciato i pochi gradini che ci separano.
La luce è diversa, note porpora scintillano nelle nuvole.
In un attimo infinito, ti vedo per l’ultima volta.
Un fulmine violaceo, un volto.
Sangue.
Baralorda in fiamme.
La grossa zampa di Lordo che calpesta la tua spilla, ormai ultima testimonianza del tuo passaggio per queste lande.
Il suo maglio che si infrange su una delle figure di scintille vestita.
Supplicanti, di quelli delle tante avventure che avresti voluto vivere, fratellino.
Cadaveri di Serranti si accatastano sul fango.
Cerco qualcosa di te che non sia polvere e interiora.
L’Ordine sta cadendo.
Ormai inerme, lo stesso Lordo viene inchiodato contro l’insegna della locanda.
Un giovane ragazzo, uno dei pochi rimasti in piedi dei loro, si erge al centro della piazza mentre con occhi iniettati di sangue osserva il tetro spettacolo da lui messo in scena.
Mi vede.Inerme, disperato.
Sorride.
Le sue labbra iniziano a muoversi mentre porta il dorso della mano destra al naso.
È come se nelle scintille potessi vedere anche un po’ di te.
Le bramo, fratellino.
All’improvviso un colpo.
Secco, sordo, aldilà degli alberi.
Uno solo.
Dritto in fronte.
Ecco Serafino, giunto a privarmi della gioia del nostro rincontro.